Emicrania

L'emicrania rientra nelle sindromi cefalalgiche primarie, nelle quali i sintomi non sono causati da alterazioni organiche delle strutture del sistema nervoso centrale, da alterazioni metaboliche o abuso di tossici.

L'emicrania si caratterizza per episodi periodici di cefalea pulsante, tipicamente unilaterale, che iniziano nell'adolescenza e ricorrono con frequenza crescente con il passare degli anni.

Si riconoscono diverse forme; l'emicrania senza aura si caratterizza per attacchi ricorrenti di cefalea, che hanno una durata variabile da 4 a 72 ore, che si possono accompagnare a nausea, vomito e fotofobia.

Si parla di emicrania con aura quando la cefalea è associata o preceduta da sintomi neurologici transitori, più comunemente visivi, di durata inferiore a 30 minuti e che costituiscono la cosiddetta aura emicranica. L'aura tipica può manifestarsi con emiparesi, parestesie, afasia, disturbi visivi. I disturbi visivi sono bilaterali e comprendono la visione di flash abbaglianti, luci colorate, formazioni di linee spezzate o a zig-zag (dette spettro di fortificazione) che compaiono lentamente nel campo visivo e altrettanto progressivamente spariscono. In taluni casi l'aura emicranica non è seguita da cefalea (equivalente emicranico).

Quando l'episodio di cefalea si associa a paralisi di uno o più nervi cranici connessi all'oculomozione (III o VI nervo cranico) si parla di emicrania oftalmoplegica; è questa la forma più comune nell'età pediatrica. L'oculomotore più comunemente coinvolto è il III nervo cranico e si rende responsabile di ptosi palpebrale, diplopia binoculare e possibile coinvolgimento pupillare, che possono anche perdurare per alcuni giorni o settimane dopo la risoluzione della cefalea. In casi di attacchi ripetuti può residuare una lieve midriasi e, più raramente, una oftalmoparesi.

Si definisce emicrania retinica la ricorrenza di episodi di scotomi o amaurosi monolaterali di durata inferiore ai 60 minuti, seguiti o meno da cefalea; durante l'episodio di può osservare un quadro oftalmoscopico caratterizzato da uno spasmo diffuso del letto vascolare arterioso, che si risolve completamente con la regressione della sintomatologia.

La diagnosi è essenzialmente clinica, si avvale di uno studio neuroradiologico che mira ad escludere cause secondarie di cefalea e/o di equivalenti emicranici. Di fondamentale importanza, specie nei casi atipici è la collaborazione tra oftalmologo e neurologo.

La terapia dell'emicrania è sempre indicazione del neurologo e si può avvalere di farmaci preventivi, che hanno l'obiettivo di evitare la comparsa di nuovi attacchi, e farmaci abortivi, che mirano a controllare la sintomatologia già in atto. Tra i farmaci preventivi citiamo beta-bloccanti, bloccanti dei canali del calcio, antagonisti della serotonina e farmaci antinfiammatori non steroidei; tra i farmaci abortivi ricordiamo agosti della serotonina, acido acetilsalicilico e farmaci antinfiammatori non steroidei.