Neurite Ottica

La neurite ottica è una condizione clinica conseguente ad infiammazione del nervo ottico che può originare da meccanismi diversi (demielinizzazione, infezione, infiammazione di origine disimmune, infiltrazione, ecc). La maggior parte dei pazienti con neurite ottica acuta, soprattutto nella forma di tipo demielinizzante, ha un'età compresa tra i 20 e i 50 anni e le donne sono generalmente più colpite degli uomini. Nelle forme atipiche possono essere colpiti pazienti di tutte le età, anche pediatrica, e senza distinzioni di sesso.

I sintomi principali sono deficit acuto della funzione visiva centrale e il dolore retrobulbare o periorbitario, tipicamente esacerbato dai movimenti oculari.

Il rapido deterioramento della funzione visiva, che può essere monolaterale o, meno frequentemente bilaterale, si verifica entro 10-14 giorni dall'esordio ed è seguito da un graduale e spontaneo miglioramento nelle successive 4-6 settimane. Il difetto del campo visivo più comunemente associato a neurite ottica sia rappresentato da uno scotoma centrale; sono solitamente presenti una alterazione della percezione dei colori (discromatopsia) e una riduzione della sensibilità al contrasto.

L'esame del fondo oculare rivela nella maggior parte dei casi un disco ottico normale (neurite ottica retrobulbare), oppure, in alcuni casi, edematoso (neurite ottica anteriore o papillite).

La diagnosi di neurite ottica è essenzialmente clinica, tuttavia per una corretta diagnosi differenziale è indispensabile la risonanza magnetica dell'encefalo e del nervo ottico allo scopo di verificare la presenza di alterazioni a carico della sostanza bianca frequentemente associate alla neurite ottica, suggestive di un processo di demielinizzazione a carico del sistema nervoso centrale, per evidenziare il coinvolgimento infiammatorio del nervo e per escludere la presenza di altre patologie del nervo ottico (infiltrative/compressive).

Tra gli esami di laboratorio sierologici sono indispensabili quelli che possono indicare la presenza di malattie autoimmunitarie e infettive. E' utile l'esame del liquido cefalorachidiano.

Nonostante nella maggior parte dei casi la storia naturale della malattia dimostri la possibilità di un recupero spontaneo, l'impiego di steroidi ad alto dosaggio e in boli è fortemente suggerito. La prognosi visiva dopo un attacco di neurite ottica acuta è estremamente buona; tuttavia in alcuni pazienti può persiste un deficit visivo di varia entità.